Artescienza partecipa alle campagne di ricerca dell’Associazione Menkab avendo l’opportunità di filmare grandi animali marini nel proprio ambiente naturale. Il girato, di grande qualità e spesso unico nel suo genere, può essere venduto al minutaggio per grandi produzioni e documentari. Naviga nel canale vimeo di Artescienza per scoprire l’intero archivio.
Close to Home è una serie dedicata al nostro mare e agli straordinari animali che lo abitano. I primi sei episodi sono stati prodotti da Artescienza e dal team Menkab, in collaborazione con Kyma sea research.
Ogni puntata è strutturata come una risposta a una domanda; l’intento è quello di far prendere coscienza di quanto sia straordinaria la natura che abbiamo vicino “a casa”. Spesso, quando guardiamo il nostro paesaggio – quello in cui siamo nati o viviamo – non ci accorgiamo di quanto sia ricco e coinvolgente. Se solo guardassimo con stupore e curiosità al quotidiano, oltre che allo straordinario, forse potremmo vivere un’esistenza più armoniosa con il mondo che ci ospita.
Close to home è un progetto di Artescienza con la collaborazione di Menkab – il respiro del mare // scritto da Samuele Wurtz – Giulia Calogero – Biagio Violi // narrato da Carlo Deprati // camera Gabriele Principato – Samuele Wurtz // disegni di Maurizio Wurtz.
Artescienza è una società di produzione video a tutto campo e realizza progetti audiovisivi, dai documentari agli spot. Naviga nella galleria per visionare il portfolio.
Clienti principali: Studiowiki // The Docks // Yoge – Comunicazione sensibile // Servizio Cristiano // Villa Pallavicini Pegli // Caseificio Val D’Aveto // CNA Liguria // Regione Liguria // Città di Modena // Ordine degli architetti di Genova.
Questi progetti sono confinanziati dall’Unione Europea
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
POR Liguria FERS 2014-2020
Asse 03 – Sostegno produzioni audiovisive
Sinossi
Quattro personaggi gravitano attorno all’Etna, reduci da un sisma recente e sedotti da un’eruzione imminente. Un vulcanologo interpreta i segnali della terra, un sacerdote mantiene viva la speranza dei suoi fedeli terremotati, una guaritrice supporta i suoi accoliti con antiche arti curative, un mistico panteista costruisce una capanna ai piedi del vulcano e fissa la sua meta spirituale sui turbolenti crateri sommitali.
Note di regia
Il paesaggio in questo film è però il vero protagonista. Da qui l’idea di sviluppare la storia di quattro possibili declinazioni dell’approccio umano alla mutevolezza della Natura: la scienza, la dottrina della fede, il misticismo e la magia. Il vulcano e i suoi moti (boati, parossismi, emissioni di gas) rappresentano il principale elemento col quale l’essere umano si confronta e dal quale si lascia condizionare nella ricerca dell’assoluto. La Natura, di cui l’Etna è considerata sineddoche, è intesa qui come soggetto col quale convivere e scontrarsi. E l’innata imprevedibilità della Natura diventa un tema centrale nel film, tema che si fa metacinematografico quando l’istanza indagatrice è quella del documentario: cinema della realtà e quindi dell’imprevedibilità.
Provvedimento di erogazione n. 11 del 19/10/2018
Opaco è un film ambientato tra Liguria e Piemonte, racconta del paesaggio e del rapporto tra uomo e natura. Il film parte da una premessa storica e sociale che ci ha interpellato: in Liguria, come altrove in Italia, esistono interi territori dimenticati, dalla storia e dall’uomo. Sono luoghi in rovina che fino a ieri erano portatori di identità e cultura e che oggi, di contro, sono spazi che rischiano di perdere la loro funzione sociale. Protagonisti della storia sono un Prefetto di Napoleone di stanza in Liguria e un contadino del XX secolo, costretti a convivere forzatamente in un borgo prossimo all’abbandono. L’incomunicabilità tra i due uomini, dovuta al fatto di provenire da epoche diverse ma frutto soprattutto di un differente approccio culturale, apre le porte a una riflessione sul rapporto con la natura, sia attuale sia futuro. Futuro e rovine sembrano termini incongrui: eppure sta lì, nel gioco complesso tra il passato e l’avvenire, il senso più proprio di uno sguardo sull’Italia e sul mondo. Nel nostro paese le zone montane a ridosso delle riviere sono state oggetto di un vasto fenomeno di spopolamento corrispondente con lo sviluppo industriale del dopoguerra. L’esodo dalla montagna alle città ha generato un cambiamento sociale considerevole che ha spazzato via un’intera cultura, quella contadina. L’uomo che viveva in Italia prima degli anni Cinquanta era geneticamente, culturalmente e socialmente avvezzo alla natura e con essa aveva una consuetudine di vita. Una società abituata a vivere dentro il paesaggio naturale è stata sostituita con un’altra che ne vive ai margini, privata della sua storia e afflitta da un cortocircuito di memoria. Questa dimenticanza o invisibilità degli attori del passato è propria di una società come la nostra, tutta assorbita nel presente, tesa a bruciare i doni della natura, poco sensibile ai tempi lunghi della storia. Il film è una riflessione sul paesaggio inteso come storia, offrendo uno sguardo rispettoso verso un binario morto che, pur senza nostalgia, occorre riesumare.
Provvedimento di erogazione n. 16 del 05/07/2019
Bartleby, una balena in Liguria è un documentario che racconta la fauna marina e il contesto ambientale del Mar Ligure. L’obiettivo principale del progetto è far conoscere a un pubblico più vasto possibile le risorse naturali e paesaggistiche del Santuario dei mammiferi marini Pelagos. Il racconto cinematografico di finzione è il linguaggio scelto per raccontare – in modo semplice ed efficace – alcuni aspetti della vita dei grandi predatori pelagici in virtù della sua capacità di tradurre argomenti scientifici specifici in un formato fruibile e godibile anche da un pubblico generico, attingendo alle tecniche della narrazione e del racconto. Negli ultimi anni, l’audiovisivo si è imposto come lo strumento più efficace per veicolare contenuti scientifici, non solo ad uno spettatore generico, ma anche a un’utenza specializzata. I fattori che hanno reso questo mezzo più adatto di altri sono molti e contemplano aspetti come l’immediatezza delle immagini, la sintesi del processo filmico e altri ancora. La traduzione del linguaggio scientifico a quello video deve passare per una professionalità specifica in entrambi i settori di competenza; alla riuscita di un buon video scientifico contribuiscono sia la conoscenza dell’argomento affrontato sia la capacità di trasporre le informazioni in un linguaggio visivo. Gli argomenti affrontati nel lungometraggio saranno individuati a partire dalla letteratura scientifica e dalle informazioni più recenti nel campo del monitoraggio ambientale.
Provvedimento di erogazione n. 29 del 31/01/2020
La storia dei cantieri navali di Varazze è, prima di ogni altra cosa, la vicenda di una comunità. Una comunità di persone che costruivano barche, a cavallo tra Ottocento e Novecento. Il loro è un racconto esemplare poiché travalica la storia del singolo o di una famiglia: è una vicenda corale che parla di un luogo (la Liguria in generale, Varazze in particolare) e di un tempo (il periodo compreso tra il 1854 e il 1983). Come tutte le storie che trascendono la vita di una generazione, anche questo racconto interpella argomenti che vanno aldilà dell’evento principale. Nella storia dei cantieri Baglietto di Varazze confluiscono altre storie che, con maggior e minor relazione, si intrecciano alla trama principale. Si potrebbe affermare, in altre parole, che la storia del cantiere, per la sua importanza e durata, è il pretesto per evadere in riflessioni di carattere universale che, per loro stessa natura, parlano a tutti, anche a chi, per la prima volta, sente nominare questa vicenda e i suoi protagonisti.
Professionisti e grandi conoscitori del mare per portarvi un servizio completo e fornirvi prodotti di altissima qualità in svariati formati.
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